PERCHE' UN "BLOG"


Questo blog è un piccolo sito web, da noi gestito, in cui pubblicheremo più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i nostri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro.

Il solo scopo è di poter creare un ambiente all'interno del quale trovare indicazioni e prodotti che appartengono alle vecchie abitudini e usanze contadine.

E' un modo per riappropriarci delle nostre meravigliose campagne purtroppo sempre meno abitate e amate.

Grazie fin d'ora a tutti quelli che vorranno dedicare un pò del loro tempo al nostro blog.


venerdì 11 novembre 2011

AGRIASILO - "L'ORTO SCOLASTICO"

Fin dall’inizio ci siamo resi conto che i bambini si aspettavano di mangiare quello che avevano coltivato durante l’anno. Anche se si trattava della stessa insalata che a casa non avrebbero mai toccato. Il fatto di aver custodito la piantina, di averla innaffiata e vista crescere provoca un enorme senso di motivazione, curiosità e anche appartenenza che la fa preferire a tutto il resto ”.
L’esperienza degli orti scolastici è un progetto nato nell’alveo delle attività di Slow Food sei anni fa e cresciuto in fretta, anche nelle avversità economiche e strutturali in cui vive la scuola. “Nel nostro caso  si è trattato di fare un uso alternativo di un pezzetto di giardino. Ora è diventato un luogo in cui far crescere delle nuove coscienze.
A differenza di come spesso si pensa, i bambini non sono naturalmente portati a rifiutare certi sapori amarognoli o aspri come quelli delle verdure. Spesso questo accade solo per pigrizia del palato. Di fronte a un pomodoro coltivato nell’orto della scuola e a uno preso dalla confezione incellofanata del supermercato, i bambini sanno riconoscere la differenza di sapore e facilmente si affezionano al primo, percepito come più gustoso. “A quel punto è elevatissimo il livello di contagio che i bambini possono generare nei confronti della famiglia e spesso un corto circuito virtuoso di questo genere aiuta a portare avanti una piccola comunità a sua volta più consapevole .”

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