PERCHE' UN "BLOG"


Questo blog è un piccolo sito web, da noi gestito, in cui pubblicheremo più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i nostri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro.

Il solo scopo è di poter creare un ambiente all'interno del quale trovare indicazioni e prodotti che appartengono alle vecchie abitudini e usanze contadine.

E' un modo per riappropriarci delle nostre meravigliose campagne purtroppo sempre meno abitate e amate.

Grazie fin d'ora a tutti quelli che vorranno dedicare un pò del loro tempo al nostro blog.


lunedì 2 dicembre 2019

"L'INVERNAMENTO DELL'APICOLTORE"

Lo slogan «Scorte d’emergenza – per ogni evenienza» ha ormai cinquant’anni, ma è sempre molto attuale, anche se nel frattempo il contesto è cambiato. La stagione è definitivamente archiviata e, ultimati i trattamenti autunnali, ci prepariamo al lungo inverno. Come sempre anno difficile per la produzione ma iniziamo già a lavorare perché il prossimo sia migliore.


"MONTAGNE, CIELI, ORIZZONTI"



L'Appennino bolognese, per sua natura discreto e silenzioso, lontano dalle capitali del turismo così come da quelle dell'arte e degli intellettuali. Un perfetto equilibrio armonico tra bellezza aspra e dolce, impervia e garbata di un territorio con le sue storie e i suoi personaggi.

Il risultato è il ritratto poliedrico di una terra dalla bellezza selvaggia e materna, voluttuosa di una seduzione ipnotica e inebriante. 


Sabato mattina 30 novembre ore 7 in località CASONI DI ROMAGNA. Un territorio che continua a sorprenderci.

martedì 17 settembre 2019

"UN'ATTIVITA' CHE DIVENTA SEMPRE PIU' DIFFICILE"


“La peggiore stagione della storia”: così Diego Pagani, presidente di Conapi, consorzio nazionale apicoltori descrive la produzione di miele del 2019. La più grande realtà presente sul territorio nazionale, osservatorio di assoluto riferimento. Raggruppa 270 aziende, circa 700 apicoltori, con circa 100 mila alveari in tutta Italia (il 45% bio) in grado di produrre fino a 3 mila tonnellate di miele ogni anno.

Un’attività che diventa difficile ogni anno di più. Nel 2019, secondo un’analisi di Coldiretti, a causa del maltempo le api non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare e il poco miele che sono riuscite a produrre lo hanno mangiato per sopravvivere. Il risultato è che quest’anno la produzione nazionale risulterà ben al di sotto dei 23,3 milioni di chili del 2018. Intanto, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat, le importazioni sono risultate pari a 9,7 milioni di chili nel primi cinque mesi del 2019: circa la metà arriva dall’Ungheria  e quasi il 10% dalla Cina.


Eppure in Italia  esistono più di 50 varietà di miele a seconda del tipo di “pascolo” delle api. Nelle campagne italiane ci sono 1,4 milioni gli alveari curati da 51.500 apicoltori di cui 33.800 circa produce per autoconsumo (65%) e il resto con partita iva che producono per il mercato (35%). Non disperdiamo questa meravigliosa eccellenza e sosteniamo il comparto con investimenti mirati e con politiche volte alla riduzione dell’uso dei pesticidi che, assieme alle complicazioni climatiche, rappresentano un enorme rischio per l’intero comparto.

lunedì 15 luglio 2019

" VILLA DI SASSONERO - Valle del Sillaro"



Il nome deriva dal fatto che il Castello di Sassonero* era collocato, sulla riva destra del Sillaro, alla sommità della roccia di colore nerastro, da cui il toponimo. Alla fine del Settecento il Calindri descrive il castello già diroccato. Nel 1772 la chiesa di San Pietro del Castello di Sassonero venne demolita e la sede parrocchiale venne trasferita a Santa Maria della Villa, detta poi di Sassonero. Nella parte alta del paese si può ammirare una bella casa padronale in bozze di arenaria a vista. Sul lato sinistro della porta di ingresso, si nota uno spioncino ricavato nel muro. Esso serviva a individuare chi bussava alla porta, forse attraverso quel pertugio si poteva anche sparare! Il toponimo “Villa” sembra derivare dal fatto che lì vi fosse una “villa” o fattoria rurale di origine romana, come la vicina Villa di Cassano. Ai piedi della roccia di Sassonero, nei pressi de La Pineta, la Miniera di Sassonero* fu attiva per l’estrazione del rame fino al 1865. Sorgente del Vincareto*: limpida e fresca sorgente che dà origine al Rio del Vincareto, che lambisce San Mamante. È un ambiente suggestivo per il verde rigoglioso e per il minuscolo laghetto con piante acquatiche.

giovedì 24 gennaio 2019

L'ALTA VIA DEI PARCHI "CAMMINI D'EUROPA"


L'Alta Via dei Parchi parte da Berceto, nei pressi del Passo della Cisa, in Provincia di Parma, e arriva fino alla rupe della Verna, protesa sul Casentino per poi raggiungere l'eremo sul Monte Carpegna, nel Parco del Sasso Simone e Simoncello.
Decidiamo di percorrere il tratto che dal Sasso di San Zenobi porta prima a LE SELVE poi a TOSSIGNANO. Partiamo dal Fondo Rivarossa e risaliamo il bosco passando per Cà Del Monte e raggiungiamo i Casoni. Procediamo poi in direzione della Raticosa fino a raggiungere il Sasso.
DISLIVELLO: +700 m / -930 m - LUNGHEZZA: 23,9 km

Facile tappa collinare che percorre prevalentemente stradine secondarie; il lungo tratto in cresta è molto panoramico. Si scende attraverso castagneti da frutto curati come giardini a Castel del Rio toccando i pochi ruderi del Castellaccio, la fortezza medievale che ha dato il nome al paese.

Nella parte bassa del borgo si attraversa il fiume Santerno sul ponte degli Alidosi, poderoso manufatto quattrocentesco ad arcata unica ancora perfettamente conservato. Sul lato destro del fiume inizia la salita che porta nei pressi del M. Carnevale, cima poco marcata della dorsale che separa le valli del Santerno e del Senio. Si prosegue con modesti saliscendi lungo la sterrata in direzione della pianura, mantenendosi sempre nei pressi della cresta fra boschetti di querce e stratificazioni arenacee culminanti nell’eccezionale punto panoramico di M. Battaglia.

Da qui la Vena del Gesso si rivela in tutta la sua estensione; la cima è sormontata dai resti di una torre medievale e da monumenti e lapidi che ricordano i sanguinosi combattimenti dell’autunno 1944. La strada scende fra rimboschimenti fino al Passo del Pruno, dove si incrocia la Strada della Lavanda che si segue verso Fontanelice per un breve ratto, voltando poi a destra sulla larga dorsale che delimita la piccola ma suggestiva valle del Rio Sgarba.

La discesa è una comoda passeggiata fra i frutteti e le vigne, con splendide vedute sulle falesie di gesso e sul castagneto di Campiuno; infine si arriva a Tossignano, antico borgo che si sviluppa su una rupe gessosa attorno ai ruderi della rocca.
Che dire ancora una volta restiamo colpiti dalla bellezza del nostro Appennino.