PERCHE' UN "BLOG"


Questo blog è un piccolo sito web, da noi gestito, in cui pubblicheremo più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i nostri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro.

Il solo scopo è di poter creare un ambiente all'interno del quale trovare indicazioni e prodotti che appartengono alle vecchie abitudini e usanze contadine.

E' un modo per riappropriarci delle nostre meravigliose campagne purtroppo sempre meno abitate e amate.

Grazie fin d'ora a tutti quelli che vorranno dedicare un pò del loro tempo al nostro blog.


mercoledì 20 febbraio 2013

"RIPRENDIAMO LENTAMENTE IL NOSTRO LAVORO"

"Per la candelora dall'inverno siamo fora, ma se c'é sole o solicello siamo a mezzo dell'inverno"
In ogni caso, la seconda metà dell'inverno è sempre migliore della prima...
Più numerose sono le giornate di sole, durante le quali le api volano, si sbizzarriscono, si allenano con larghi voli nel cielo intorno all'apiario, o si avventurano in cerca di polline e di acqua per la prima covata che all'interno dell'alveare comincia a svilupparsi.
L'apicoltore si rallegra di questa attività che rinnova ogni colonia, ma nel suo intimo, indotto dall'esperienza, teme per il loro sviluppo troppo precoce.
Bisogna dominare lo sviluppo della colonia, accelerandolo o rallentandolo a nostro piacere, in relazione al fine che si deve ottenere:
  • avere colonie forti per il periodo del primo raccolto (Robinia);
  • avere colonie ridotte nei periodi di inattività.
L'apicoltore che in questo periodo nutre l'alveare senza criterio, o in modo esagerato, è come colui che spinge una macchina a tutta velocità, non solo nei momenti di urgenza, ma anche quando potrebbe farne a meno.
La regina non è una fonte inesauribile di uova; ha bisogno, come tutti gli esseri viventi di periodi di attività e di riposo.
Il periodo dell'inizio della nutrizione stimolante dipende dalla zona nella quale ci si trova ed in particolare dall'epoca delle fioriture.
Dopo questa nutrizione, seguire attentamente il comportamento della regina, l'evolversi della famiglia.
Nei pressi dell'apiario è buona norma collocare un abbeveratoio contenente un cucchiaio di sale da cucina sciolto in 5 litri di acqua. Questo perché le api non si allontanino troppo dall'apiario in cerca di sostanze minerali e rischiando così di non rientrare a causa del freddo.
Fiorisce il mandorlo, il rosmarino, il tarassaco, la rapa, i cavoli e la colza.

venerdì 15 febbraio 2013

LE API SI POTRANNO SALVARE DAI VELENI?

L’EFSA (European Food SafetyAuthority) ha individuato una serie di rischi per le api rappresentati da tre insetticidi neonicotinoidi (a noi già noti da anni). La Commissione europea ha chiesto all’autorità di valutare i rischi connessi all’impiego di clothianadina, imadacloprid, e tiamethoxam nel trattamento delle sementi o sotto forma di granuli, con particolare riguardo agli effetti acuti e cronici relativi alla sopravvivenza delle api, sullo sviluppo delle colonie, sugli effetti sulle larve, sul comportamento delle api e ai rischi associati a dosi sub-letali dei tre principi attivi. La valutazione del rischio ha avuto tre diverse osservazioni: 1) Esposizione tramite residui presenti in nettare e polline dei fiori delle piante trattate. 2) Esposizione tramite polvere prodotta durante la semina di sementi conciate o l’utilizzo di granuli. 3)Esposizione tramite residui presenti nel liquido di guttazione prodotto da piante trattate (es. il mais trattato col tiamethoxam).
Intanto, in attesa d’una conclusione, è stato varato un sistema d’intervento apistico chiamato “progetto spia” all’interno del progetto BeeNet gestito dal Cra-api in collaborazione con
l’Istituto zoo profilattico sperimentale delle Venezie, il Dista dell’Università di Bologna e sotto l’egida del Ministero delle politiche Agricole alimentari e forestali.
Il sistema consente agli apicoltori di segnalare le mortalità e le anomalie delle api. Sos api attiverà immediatamente una squadra di pronto intervento per l’assistenza agli operatori che hanno fatto la segnalazione, relazionandosi anche con il Servizio fitosanitario competente per zona e il Servizio Veterinario dell’Asl in maniera da monitorare scientificamente gli allarmi presenti nel territorio.
Nel caso di spopolamenti di alveari, improvvise sparizioni, anomalie biologiche e mortalità eccezionali e inspiegabili di api è bene farne subito segnalazione.