PERCHE' UN "BLOG"


Questo blog è un piccolo sito web, da noi gestito, in cui pubblicheremo più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i nostri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro.

Il solo scopo è di poter creare un ambiente all'interno del quale trovare indicazioni e prodotti che appartengono alle vecchie abitudini e usanze contadine.

E' un modo per riappropriarci delle nostre meravigliose campagne purtroppo sempre meno abitate e amate.

Grazie fin d'ora a tutti quelli che vorranno dedicare un pò del loro tempo al nostro blog.


lunedì 18 giugno 2012

"LA FORMAZIONE DI SCIAMI ARTIFICIALI"


La formazione di sciami artificiali e una delle pratiche più personali e delicate tra le tecniche apistiche.
Gran parte dei testi consigliano di formare sciami artificiali partendo da 2/3 telaini di covata fresca, covata opercolata, scorte e un telaino con cella reale sufficientemente matura; questa nostra "versione" è leggermente diversa ma molto funzionale.
A meta primavera le famiglie diventano molto popolose al punto che i melari difficilmente bastano a contenere le decine di migliaia di api, è questo il momento più delicato e "complicato" per l'apicoltore. Egli infatti deve cercare di "arginare" gli alveari per portarli a produzione e non farli sciamare naturalmente. Vi sono diverse le tecniche utilizzate a tale scopo, la più sicura è quella di eliminare periodicamente le celle reali con ovvie difficoltà e dispendiosità. All'inconveniente sciamatura si può ovviare mettendo in pratica la tecnica di formazione sciami artificiali.
La tecnica in questione è applicabile quando comincia la costruzione delle prime celle reali di sciamatura (le celle di sciamatura sono costruite in gran numero solitamente nei bordi inferiori e laterali dei telaini. Quando avremo delle belle celle opercolate bisognerà trovare la regina, prelevarla con tutto il telaino e inserirla in un portasciame, aggiungere un telaino di covata opercolata coperto di api e uno di scorte (prelevato dal magazzino o da un'altra arnia), togliere eventuali celle reali da questo sciametto e spostarlo in un altro apiario sufficientemente distante.
Dall'arnia principale, rimasta con 8 telaini si provederà a prelevarne altri 2 colmi di api, con covata fresca e opercolata e belle celle reali, anche questo ulteriore sciametto verrà corredato da un telaino di scorte (prelevato dal magazzino o da un'altra arnia) e trasportato in un altro apiario sufficientemente distante. L'arnia originaria sarà rimasta con 6 telaini stracolmi di api e con una bella cella reale sufficientemente matura, essa riuscirà a produrre tanto nel frangente di orfanità poichè le operaie saranno impegnate esclusivamente per la bottinatura.
Concludendo:

  • Il primo sciame si svilupperà rapidamente avendo la regina già feconda;
  • Il secondo, se le condizioni lo permetteranno, avrà nel giro di 15-20 giorni una nuova regina;
  • L'alveare originario non sciamerà e avrà anche esso una nuova regina nel giro di una ventina di giorni.
Ribadiamo che tale tecnica è utile per contrastare la sciamatura, ingrandire in modo sicuro, veloce ed economico il proprio apiario ed è applicabile a famiglie che si ingrandiscono precocemente. Aggiungo che per noi apicoltori è uno dei lavori di maggior soddisfazione!

"PRODUZIONE ACACIA 2012"


La produzione complessiva è stata influenzata negativamente dal ridotto numero di alveari arrivati alla produzione, in seguito alle elevate perdite di colonie nel periodo autunno-invernale e dallo scarso numero di famiglie “pronte”.




Poi, com’è noto, la stagione non ha aiutato:piogge, temperature notturne troppo basse, sciamature numerose e anomale per modalità. I giorni di buon raccolto (con temperature adeguate) sono stati pochi e concentrati sulla prima fioritura; in generale si può dire che in alcune zone di pianura e appenniniche si è conseguita una produzione media; peggio è andata negli areali prealpini e più settentrionali, dove le fioritura è più ritardata, causa il ritorno di freddo; solo la combinazione di famiglie molto forti e condizioni meteo/fenologiche favorevoli ha consentito, per areali molto limitati, produzioni significative.

 Le prime smielature segnalano un miele piuttosto alto di umidità (poco sotto 18%) e con una presenza importante di nettare di altre essenze (miele carico di colore e “sapido”): in effetti in alcune zone si è prodotto qualche kg di tarassaco o millefiori primaverile.

Avanti con le prossime fioriture!