PERCHE' UN "BLOG"


Questo blog è un piccolo sito web, da noi gestito, in cui pubblicheremo più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i nostri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro.

Il solo scopo è di poter creare un ambiente all'interno del quale trovare indicazioni e prodotti che appartengono alle vecchie abitudini e usanze contadine.

E' un modo per riappropriarci delle nostre meravigliose campagne purtroppo sempre meno abitate e amate.

Grazie fin d'ora a tutti quelli che vorranno dedicare un pò del loro tempo al nostro blog.


sabato 31 marzo 2012

"L'APE E' L'ANIMALE DEL 2012"

ape selvaticaAvete mai sentito parlare di Ape Longicorne? Molto probabilmente no. Si tratta di un “trasporattore di polline” che fa parte delle circa 580 specie di api selvatiche presenti in Svizzera e rappresenta l’incredibile varietà dei preziosi apoidei.
"Ogni specie conta”. Chi è impegnato nella salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema, non può che eleggere l’ape longicorne animale del 2012. L’obiettivo è altresì richiamare l’attenzione sui milioni di insetti “invisibili” che conservano la nostra base vitale, la biodiversità, e sensibilizzare la popolazione sull’importanza di questi meccanismi.
Non tutti forse sanno che le api selvatiche sono fondamentali per la base vitale di tutti noi. E’ solo grazie alla loro lavoro di impollinazione che noi possiamo godere della varietà del nostro ecosistema. Se queste operose ronzatrici dovessero sparire, la diversità delle piante ne risulterebbe gravemente impoverita e con essa la base alimentare per l’uomo e gli animali. Ed è necessario, ora più che mai, non abbassare la guardia. Basti pensare che il 45% di tutti gli apoidei è nella Lista Rossa svizzera delle specie minacciate e in pericolo d’estinzione
Cosa fare allora per salvaguardare questa specie? Le api selvatiche necessitano di biotopi adeguati per la ricerca del cibo e la riproduzione e quindi la loro protezione consiste in primo luogo nella protezione dei biotopi, ma anche nella protezione paesaggistica. Nello specifico sono di particolare importanza per la sopravvivenza delle api selvatiche in Svizzera ma anche in Italia i biotopi a vegetazione rada. Infatti, circa metà delle specie – tra cui le api longicorne – costruisce i propri nidi nel suolo. Siffatti biotopi rischiano però di sparire nel nostro paesaggio addomesticato ed edificato; d’altronde, anche l’agricoltura intensiva a base di monoculture ed erbicidi totali sottrae alle api nutrimento e luoghi di nidificazione.

mercoledì 21 marzo 2012

"L'APE VA IN CITTA'"

Da sempre Luis Vuitton è simbolo di lusso , stile e ricchezza: le sue borse sono un must have per tutti i fashion addict e  la sua boutique a Parigi in Rue du Pont Neuf è uno dei luoghi per eccellenza dello shopping, tanto da dare addirittura il nome a una borsa della Maison;  e proprio dai tetti della storica sede arriva il più recente pezzo della collezione della Casa francese, il nettare degli dei: il miele.

Miele Louis Vitton
Miele Louis VuittonDue anni fa l’apicoltore Nicolas Geant  propone  la messa a dimora di diversi alveari sui tetti della LVMH; forte del successo avuto con un’operazione gemella effettuata sui tetti del Grand Palais, dove 140.000 api  operaie producono il pregiato miele millefiori Grand Palais, Geant ha avuto parere positivo, l’operazione è partita e il risultato è arrivato all’inizio di questa estate: 75 chili di miele, ovvero 500 vasetti contenenti lo squisito nettare chiamato Belle jardiniere (dal nome di uno storico negozio della zona). I pregiati vasetti non sono in vendita bensì vengono donati a ospiti e collaboratori della Maison francese. L’operazione eco-chic firmata Vuitton riporta l’attenzione sul problema della moria delle api a causa dei neonicotinoidi e sul dibattito scientifico, e conseguentemente legislativo, sui fitofarmaci impiegati in agricoltura, particolarmente infuocato negli ultimi tempi.

Louis Vitton Arnie
Louis Vitton ArnieLe arnie cittadine sui tetti della LVMH e su quelle del Grand Palais non sono però le prime, e speriamo nemmeno le ultime: la stessa Parigi ospita colonie anche sui tetti del Giardino del Lussemburgo e su quelli dell’Opéra Garnie e i cosiddetti “beekeepers”, di cui Nicolas Geant è l’esponente più famoso, operano già da tempo sui tetti delle metropoli mondiali: non solo Parigi quindi ma anche New York, Londra, Berlino, Hon Kong, Roma. Nella capitale, a Villa Wolkonsky, sede dell’Ambasciata britannica, sono ospitati due alveari le cui api, in ottima salute, nutrono e impollinano gli alberi da frutto dello splendido giardino della villa. La colonia inglese a Roma è figlia di quella che Inghilterra sta diventando un’abitudine, ovvero le api da città, ospitate in terrazzi, balconi e giardini. Moda eco-radicalchic o fuga dalla campagna? Noi che vogliamo essere ottimisti speriamo rappresenti una doppia presa di coscienza: che l’ape è una sentinella dell’ambiente e, proprio per questo, il suo ecosistema naturale, dove è possibile, deve essere la campagna, ma che è comunque positivo che produrre miele “faccia tendenza” e se quello del Grand Palais è brutto, pensiamo al miele di lavanda di Provenza, all’agrumi di Sicilia, all’acacia delle Prealpi e via elencando.

 C’est plus facile: ci pensano le api, basta non ucciderle con “molecole malate” che prima o poi avvelenerebbero anche noi.