PERCHE' UN "BLOG"


Questo blog è un piccolo sito web, da noi gestito, in cui pubblicheremo più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i nostri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro.

Il solo scopo è di poter creare un ambiente all'interno del quale trovare indicazioni e prodotti che appartengono alle vecchie abitudini e usanze contadine.

E' un modo per riappropriarci delle nostre meravigliose campagne purtroppo sempre meno abitate e amate.

Grazie fin d'ora a tutti quelli che vorranno dedicare un pò del loro tempo al nostro blog.


giovedì 13 aprile 2017

"LE API FANNO RINASCERE IL VERDE DOPO INCENDI E DEVASTAZIONI"




Lo studio dell'Università di Bologna: il ruolo riparatore dell'insetto impollinatore per eccellenza
Che fossero preziosissime per l'ecosistema e la biodiversità già si sapeva. Ora, grazie a una ricerca dell'Università di Bologna, si apprende che le api sono un tassello fondamentale nel ripristino della vegetazione dopo una calamità ambientale che ha prodotto incendi, desertificazione e impoverimento dei terreni.

L'ape domestica si distingue dagli altri insetti impollinatori, ha rivelato la ricerca, perché in grado, se aiutata dall'uomo con nutritori (come soluzioni zuccherine) posti nell'alveare, di contribuire a velocizzare il ripristino della vegetazione delle zone a seguito di incendi e calamità.

Ciò che è emerso è che grazie al contributo fattivo delle api su alcune specie vegetali vi sono produzioni di oltre il 50% in più di semi. Le api domestiche sono generalmente conosciute perché producono il miele, ma non si aveva ancora la giusta consapevolezza di quanto fossero indispensabili non solo il mantenimento della biodiversità, ma anche per il ripristino di aree soggette a stress di vario tipo. Attraverso gli alveari di api domestiche si può intervenire in maniera significativa (e con tempi più rapidi) per la ripresa della vegetazione di alcuni territori.

L’ape contribuisce all’impollinazione delle piante superiori a fiore, coltivate (circa 150 – 200 specie in tutto il mondo) e selvatiche (oltre 350mila), nella misura del 75-80%. Salvaguardare e ripristinare la copertura vegetale del territorio è un'esigenza essenziale in tutto il mondo, soprattutto nelle regioni con ambienti molto deteriorati, per scongiurare o limitare calamità naturali come alluvioni e frane, l'erosione e la desertificazione.

lunedì 3 aprile 2017

"NOI O LORO ??"

L’Appennino è un ambiente splendido ma estremamente fragile. La sua frequentazione escursionistica è un importante volano dello sviluppo economico.

In questo quadro permettere l’attività fuoristrada ai mezzi motorizzati per scopi ludici e sportivi ha implicazioni disastrose. La convivenza di pedoni e ciclisti e motociclisti su sentieri, mulattiere è difficilmente praticabile, se non impossibile.

Le dimensioni ridotte di tali percorsi a fondo naturale, infatti, non permettono l’utilizzo contemporaneo da parte delle due categorie di fruitori, con la conseguenza che laddove si permettesse la circolazione dei mezzi motorizzati, essi sarebbero abbandonati dai pedoni e dai ciclisti con il rischio di un gravissimo pregiudizio economico, posto che ultimi sono in numero di gran lunga maggiore rispetto ai motociclisti.

Da non trascurare poi il danno come si evince dalle foto allegate.



I sentieri si trasformano i canali che si riempiono d’acqua ad ogni temporale e sono ovviamente impraticabili a piedi.  Insomma oltre alla totale mancanza di manutenzione c’è anche il più completo disinteresse nel far rispettare le regole. Per quale motivo non vengono effettuati controlli per evitare l’accesso delle moto nei boschi? Per quale motivo a distanza di anni ancora si fa finta di nulla e non ci preoccupa di affrontare problemi che, una volta superati, potrebbe veramente rendere appetibile il nostro territorio agli amanti delle passeggiate nei boschi? Quale vantaggi potrà portare il perdurare del disinteresse per l’argomento? Quanto inciderebbe, rispetto a tante spese inutili sostenute in questi anni, un contributo aggiuntivo a favore di quelle associazioni che già si rendono disponibili, entro le loro possibilità, a collaborare per il mantenimento dei sentieri? Tante domande e come al solito nessuna risposta.



Che fare?

Su tutto il territorio regionale vietare, con mezzi motorizzati, percorsi fuoristrada.
Tale divieto deve essere esteso anche ai sentieri di montagna e alle mulattiere, nonché alle piste e strade forestali che sono segnalate. E magari far rispettare questo divieto