Lo studio dell'Università di
Bologna: il ruolo riparatore dell'insetto impollinatore per eccellenza
Che fossero preziosissime per l'ecosistema e la
biodiversità già si sapeva. Ora, grazie a una ricerca dell'Università di
Bologna, si apprende che le api sono un tassello fondamentale nel ripristino
della vegetazione dopo una calamità ambientale che ha prodotto incendi,
desertificazione e impoverimento dei terreni.
L'ape domestica si distingue dagli altri insetti impollinatori, ha rivelato la ricerca, perché in grado, se aiutata dall'uomo con nutritori (come soluzioni zuccherine) posti nell'alveare, di contribuire a velocizzare il ripristino della vegetazione delle zone a seguito di incendi e calamità.
L'ape domestica si distingue dagli altri insetti impollinatori, ha rivelato la ricerca, perché in grado, se aiutata dall'uomo con nutritori (come soluzioni zuccherine) posti nell'alveare, di contribuire a velocizzare il ripristino della vegetazione delle zone a seguito di incendi e calamità.
Ciò che è emerso è che grazie al contributo fattivo
delle api su alcune specie vegetali vi sono produzioni di oltre il 50% in più
di semi. Le api domestiche sono generalmente conosciute perché producono il
miele, ma non si aveva ancora la giusta consapevolezza di quanto fossero
indispensabili non solo il mantenimento della biodiversità, ma anche per il
ripristino di aree soggette a stress di vario tipo. Attraverso gli alveari di
api domestiche si può intervenire in maniera significativa (e con tempi più
rapidi) per la ripresa della vegetazione di alcuni territori.
L’ape contribuisce all’impollinazione delle piante superiori a fiore, coltivate (circa 150 – 200 specie in tutto il mondo) e selvatiche (oltre 350mila), nella misura del 75-80%. Salvaguardare e ripristinare la copertura vegetale del territorio è un'esigenza essenziale in tutto il mondo, soprattutto nelle regioni con ambienti molto deteriorati, per scongiurare o limitare calamità naturali come alluvioni e frane, l'erosione e la desertificazione.
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