PERCHE' UN "BLOG"


Questo blog è un piccolo sito web, da noi gestito, in cui pubblicheremo più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i nostri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro.

Il solo scopo è di poter creare un ambiente all'interno del quale trovare indicazioni e prodotti che appartengono alle vecchie abitudini e usanze contadine.

E' un modo per riappropriarci delle nostre meravigliose campagne purtroppo sempre meno abitate e amate.

Grazie fin d'ora a tutti quelli che vorranno dedicare un pò del loro tempo al nostro blog.


martedì 17 settembre 2019

"UN'ATTIVITA' CHE DIVENTA SEMPRE PIU' DIFFICILE"


“La peggiore stagione della storia”: così Diego Pagani, presidente di Conapi, consorzio nazionale apicoltori descrive la produzione di miele del 2019. La più grande realtà presente sul territorio nazionale, osservatorio di assoluto riferimento. Raggruppa 270 aziende, circa 700 apicoltori, con circa 100 mila alveari in tutta Italia (il 45% bio) in grado di produrre fino a 3 mila tonnellate di miele ogni anno.

Un’attività che diventa difficile ogni anno di più. Nel 2019, secondo un’analisi di Coldiretti, a causa del maltempo le api non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare e il poco miele che sono riuscite a produrre lo hanno mangiato per sopravvivere. Il risultato è che quest’anno la produzione nazionale risulterà ben al di sotto dei 23,3 milioni di chili del 2018. Intanto, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat, le importazioni sono risultate pari a 9,7 milioni di chili nel primi cinque mesi del 2019: circa la metà arriva dall’Ungheria  e quasi il 10% dalla Cina.


Eppure in Italia  esistono più di 50 varietà di miele a seconda del tipo di “pascolo” delle api. Nelle campagne italiane ci sono 1,4 milioni gli alveari curati da 51.500 apicoltori di cui 33.800 circa produce per autoconsumo (65%) e il resto con partita iva che producono per il mercato (35%). Non disperdiamo questa meravigliosa eccellenza e sosteniamo il comparto con investimenti mirati e con politiche volte alla riduzione dell’uso dei pesticidi che, assieme alle complicazioni climatiche, rappresentano un enorme rischio per l’intero comparto.