Il mantenimento della biodiversità vegetale, cioè di un adeguato numero di specie di piante spontanee e coltivate, è possibile solo se c’è una quantità elevata di insetti impollinatori. Tra questi, l’ape svolge un ruolo di primaria importanza. Si consideri, inoltre, che le api sono utilizzate per l’impollinazione delle colture protette e dei frutteti specializzati – circa l’80 % dell’impollinazione è dovuto ai pronubi – garantendo una più efficace fecondazione e quindi una maggiore resa produttiva.
Un’altra importante azione che svolge l’ape a livello ecologico è derivata dal fatto che in una giornata di lavoro, le api operaie che svolgono attività bottinatrice, escono dall’alveare ripetute volte. Questo fa sì che l’ape sia in continuo contatto con l’ambiente circostante, bottinando su fiori e piante, prati e boschi, nonché venire a contatto con altre sostanze, che trasportano all’interno dell’alveare. In questo modo l’alveare può risultare una preziosa fonte di informazione sulla presenza di sostanze inquinanti nell’aria e l’ape, con i suoi continui voli di esplorazione, diventa una vera sentinella ambientale sulla quale vengono poi effettuate le analisi strumentali per monitorare l’ambiente. Alcune sostanze inquinanti possono essere prese dall’ape con il semplice contatto con suolo, vegetazione, aria e acqua.
Spesso in campagna c’è la credenza che le api siano alcune tra le responsabili di alcuni danni alla frutta ed in particolare all’uva. Bisogna precisare che è una convinzione infondata, in quanto l’ape ha un apparato boccale succhiatore, in grado quindi di poter toccare e succhiare il nettare, ma non di forare o masticare i tessuti vegetali o fruttiferi. Allo stesso tempo le api possono essere presenti sui frutti che hanno già subito lesioni, magari da grandine o da altri attacchi parassitari, quali possono essere le vespe che sono capaci di mordere e rompere tessuti vegetali. In questo caso le api risultano insetti utili poiché rimuovono le sostanze liquide e zuccherine emesse dal frutto ‘ferito’, ostacolando lo sviluppo sullo stesso di muffe, che potrebbero diffondersi anche ai frutti vicini.
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