Se le api dovessero davvero estinguersi l'umanita' rischierebbe una carestia a livello mondiale": cosi' il famoso etologo Giorgio Celli descrive il terribile scenario conseguente alla definitiva scomparsa dei preziosi insetti. Un pericolo sempre piu' reale, se si considera che in Italia le api sono gia' diminuite del 40-50%, e il grido d'allarme degli apicoltori e' lo stesso in tutti i Paesi del mondo. Giorgio Celli, docente all'Istituto di Entomologia "Guido Grandi" presso l'Universita' di Bologna e coordinatore di un gruppo di ricerca sulle alternative ai pesticidi in agricoltura e sull'ape come organismo indicatore dell'inquinamento ambientale, spiega: "La scomparsa delle api avrebbe come effetto immediato una grave crisi nell'agricoltura, che portata alle estreme conseguenze potrebbe causare una carestia mondiale".
Basti pensare infatti che oltre un terzo delle coltivazioni da cui dipende la nostra alimentazione sono impollinate attraverso il lavoro delle api: mele, pere, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia e girasole, come pure la grande maggioranza delle colture orticole da seme, come l'aglio, la carota, i cavoli e la cipolla.Ma le api sono utili anche per la produzione di carne, grazie all'azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture foraggere da seme come l'erba medica e il trifoglio, fondamentali per i prati destinati agli animali da allevamento. "Poiche' una delle principali cause della strage delle api sono i pesticidi utilizzati in agricoltura - conclude Celli - e' giusto che gli apicoltori chiedano alle istituzioni di essere tutelati nel proprio lavoro, che in un regime di democrazia devono poter svolgere senza interferenze".
![RIVAROSSA](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0S3sO7YVsrSTuRECIwVYViQvv7j9QeEaS5pefwc0K1crFrhgKwnI-4Z3AVirh44I9L4P1xvyhyphenhyphensrDWLagjG0uwJJX87oyIPCEvp5hHGIpPYpbb0r4-5_ObacpFIKHivni0xEio1kG2BFA/s930/pan_stragesso2.jpg)
"LA STRADA PER IL NOSTRO FUTURO INIZIA QUI.....". Il podere Rivarossa sorge sul tracciato dell'antica via Flaminia minor strada romana, costruita dal console Gaio Flaminio nel 187 a.C. tra Bononia (Bologna) ed Arretium (Arezzo). Il tratto compreso tra il passo della Futa ed il paese di Madonna dei Fornelli è anche noto come strada romana della Futa o strada della Faggeta.
PERCHE' UN "BLOG"
Questo blog è un piccolo sito web, da noi gestito, in cui pubblicheremo più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i nostri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro.
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E' un modo per riappropriarci delle nostre meravigliose campagne purtroppo sempre meno abitate e amate.
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