Troppi intermediari e strutture all'ingrosso troppo vecchie
Negli altri paesi europei la filiera genera un rincaro del 60-80%, un giusto profitto sia per chi coltiva sia per chi distribuisce il prodotto, che non scarica eccessivamente l'onere del surplus sul prezzo del consumatore finale. L'obiettivo è quindi molto facile: ridurre gli intermediari ed i passaggi di mano dal produttore al consumatore. La grande distribuzione italiana acquista dai coltivatori diretti soltanto il 25% della merce, ricorrendo agli intermediari per tutti gli altri casi. Altro aspetto critico italiano è costituito dalla mancanza di mercati generali di grandi dimensioni. La rete distributiva italiana è composta soprattutto da un elevato numero di strutture di piccole dimensioni che non facilita la concorrenza e il ribasso dei prezzi. In altri paesi, come Spagna e Francia, l'intero sistema distributivo è affidato ad una ventina di grandi mercati all'ingrosso, dislocati ad equa distanza sul territorio nazionale per ridurre i costi di trasporto delle merci.Un'occasione per ristrutturare la filiera
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