Le api non conoscono il loro
padrone, è l'apicoltore che deve conoscere le sue api. E solitamente
l'apicoltore non solo le conosce (e ne accetta serenamente le punture, che
possono arrivare anche a cinquanta o più al giorno), ma è colmo di ammirazione
per quello che ritiene l'insetto più utile all'uomo e alla natura, il più
elegante e carico di simboli. A volte si pone domande profonde e insolubili,
perchè spesso l'apicoltore ha inclinazioni filosofiche. Negli alveari vivono
popoli sottoposti alla dittatura spietata di una regina o si tratta invece di
una struttura basata sulla solidarietà , dalla quale dovremmo imparare?
Che valore ha la predisposizione al sacrificio delle api operaie? E il maschio,
il povero fuco che paga il privilegio dell'accoppiamento con la morte
istantanea, è davvero vittima di una società matriarcale? E allora
diviene meraviglioso descrive le attività e raccogliere i pensieri (e le
credenze) di piccoli apicoltori per passione e di professionisti con migliaia
di arnie, che vivono del commercio di miele e di regine.
Insomma si scopre un mondo
nuovo e ci si occupa anche della ricerca sulle razze, di stazioni di
fecondazione, di inseminazione artificiale e della terribile malattia, la
varroa, che ha rischiato di far sparire le api mellifere dalla faccia della
terra. Che passione!!
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