PERCHE' UN "BLOG"


Questo blog è un piccolo sito web, da noi gestito, in cui pubblicheremo più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i nostri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro.

Il solo scopo è di poter creare un ambiente all'interno del quale trovare indicazioni e prodotti che appartengono alle vecchie abitudini e usanze contadine.

E' un modo per riappropriarci delle nostre meravigliose campagne purtroppo sempre meno abitate e amate.

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mercoledì 31 gennaio 2018

"AGRICOLTURA DA CAMBIARE"

A minacciare la vita delle api si aggiunge l’agricoltura sconsiderata, che distrugge la biodiversità dei fiori. Le campagne ricche di girasoli mettono adisposizione moltissimo polline. Peccato che le api abbiano bisogno di variare la loro dieta per non entrare in crisi. L’agricoltura intensiva distrugge molte varietà di piante, fra cui anche quelle selvatiche, la cui esistenza dipende proprio dall’ape. Se queste vengono tagliate l’ecosistema diventa debole e basta un niente per farlo ammalare e distruggerlo. I rischi non finiscono qui e la nostra ape mellifera, a causa dei processi di globalizzazione, sta facendo i conti da 30-40 anni con la varroa, un acaro proveniente dall’apis florea delSudest asiatico. La varroatosi, malattia con il maggior impatto sull’apicoltura a diffusione globale, causa malformazioni, alterazioni del comportamento, riduzione dell’aspettativa di vita con conseguente indebolimento e collasso delle famiglie.«La varroa resta un problema che però fortunatamente si riesce a gestire con metodologie biologiche – spiega Panella– che non contaminano e non lasciano tracce». L’ape non è l’unico insetto impollinatore esistente, nonostante sia fra i più efficienti. Quando Cristoforo Colombo scoprì il “Nuovo mondo” l’ape non c’era e la ricca biodiversità trovata oltreoceano era affidata ad altri impollinatori. È dunque sbagliato credere che senza l’ape la vita sulla Terra finisca. Farfalle, coleotteri, mosche e zanzare svolgono il medesimo compito. Il vero problema è che tutti gli insetti volatili stanno sparendo. Una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Plos One, sviluppata per 27 anni all’interno delle 63 oasi della Germania, ha evidenziato un declino medio del 76% degli insetti alati. Un rischio per l’equilibrio dell’ecosistema, perché sono sia impollinatori di piante che prede per la fauna selvatica. Gli esperti ne attribuiscono le cause alla perdita di habitat attraverso la distruzione di aree selvatiche e all’uso di pesticidi, oltre ai cambiamenti climatici

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