Ritirati dal mercato propoli e miele contaminati.
Da anni chiediamo più controlli per la tutela delle nostre "eccellenze".
Verifichiamo sempre la provenienza dei prodotti consumati e non inseguiamo sempre il prezzo più basso. Cerchiamo di capire da non esperti se ci possiamo fidare del produttore selezionato.
L'indagine della Forestale, partita nel gennaio 2010, ha portato alla denuncia all'Autorità Giudiziaria di quarantasei aziende del settore, ed ha preso le mosse con il prelievo sul mercato di campioni di miele tradizionale con lo scopo di campionare e analizzare i prodotti. Sono stati prelevati dalla Forestale nelle Marche e in altre regioni del territorio nazionale complessivamente 125 campioni, per accertamenti finalizzati alla determinazione dei fitofarmaci nel miele, nella propoli, nella cera, nella pappa reale e nel favo.
L'operazione, denominata "Ape Maia - Bio", è stata avviata dal Comando Stazione del Corpo Forestale di Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, ed è stata successivamente estesa a tutto il territorio nazionale. L'attività, condotta dalla Forestale, mira a limitare l'utilizzo da parte degli apicoltori italiani di fitofarmaci non consentiti dalla legge nella lotta contro la "varroa" delle api e, nel contempo, a verificare la conformità dei prodotti dell'alveare, secondo le vigenti normative, per garantire al consumatore, un prodotto sano e di qualità. La varroa è un acaro parassita che colpisce le api allo stato adulto e larvale. E' un' infestazione che per la sua rapidità di diffusione rappresenta un annoso problema per l'apicoltura nostrana.
Secondo gli accertamenti eseguiti dal personale della Forestale sul mercato nazionale sono stati immessi ed utilizzati fogli di cera pronti all'uso, contaminati da questi fitofarmaci. Dalle analisi effettuate su alcuni campioni di miele biologico è stata riscontrata, seppur nei limiti tollerati dalla vigente normativa, la presenza dei due acaricidi. Tale presenza, seppur minima, rappresenta un valido indicatore delle operazioni sanificatrici effettuate con principi attivi non consentiti.
Gli uomini della Forestale si sono trasformati, quindi, in veri e propri apicoltori per approfondire le indagini. Dall'attività condotta è emerso che, in alcuni casi, per sconfiggere in modo veloce e a costi bassi il parassita della varroa venivano utilizzate delle striscette imbevute di chlorfenvinfos, all'interno dell'aveare. I risultati delle analisi condotte in seguito sul favo prelevato dal nido, dimostrano che il miele è entrato, sicuramente in contatto con la cera contaminata da sostanze vietate dai disciplinari di settore e non consentite dalle normative europee e nazionali.
Tutti i lotti contaminati sono stati prontamente ritirati dal mercato nazionale e sono stati sequestrati migliaia di preparati alimentari tra cui 2.000 bottigliette in soluzione idroalcolica e 455.000 perle da masticare
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