Tre insetticidi della famiglia dei neonicotinoidi sembrano essere la causa
di uno dei problemi più gravi di sempre che interessa il settore agricolo e la
biodiversità: la moria delle api.
La sindrome dello
spopolamento degli alveari è un fenomeno che colpisce le api operaie e altre
specie di insetti impollinatori. Questa definizione è stata coniata in seguito
a un calo anomalo del numero di alveari e della produzione di miele che si è
verificato nel 2006, anche se le organizzazioni attive nella conservazione
insieme ad altre agenzie internazionali che si occupano di cibo e
alimentazione, dall’Autorità europea per la sicurezza
alimentare (Efsa) all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura
(Fao), hanno cominciato a notare e studiare questo fenomeno fin dai primi anni
Novanta
Cosa si sta facendo
L’Unione
europea ha deciso di agire in modo preventivo per salvaguardare gli insetti
impollinatori. Dopo aver commissionato all’Efsa un parere sugli effetti dei
neonicotinoidi, la Commissione europea ha scelto di vietarli dal primo dicembre
2013, per due anni, adottando il principio di precauzione, cioè reagendo
“rapidamente di fronte a un possibile pericolo per la salute umana, animale o
vegetale, ovvero per la protezione dell'ambiente”. In questo modo ha evitato di
attendere che i dati a disposizione diventassero sufficienti a stabilire in
modo chiaro il colpevole.
C’è bisogno
di tempo per avere la conferma da parte della scienza, ma quando più prove
portano nella stessa direzione, è bene agire di conseguenza per evitare danni
che nel lungo periodo potrebbero rivelarsi irreparabili. Vietare i neonicotinoidi
oggi, può contribuire a fermare tutto questo e a spingere lo sviluppo del
settore agricolo verso campi più sostenibili.