La nutrizione zuccherina delle api è sicuramente una delle più importanti operazioni svolte nella pratica apistica. Rispetto ad altri animali allevati, abbiamo un indiscutibile vantaggio dato dal fatto che le colonie non devono essere nutrite regolarmente. Ci sono delle occasioni, tuttavia, in cui la nutrizione è importante od addirittura essenziale; vediamo brevemente quali:
• Una
primavera tardiva o cattive condizioni metereologiche che impediscono alle api
di bottinare.
• Periodi di
carestia di nettare o stagioni climatiche avverse che non consentono
un’adeguata pastura per il mantenimento della colonia.
• Raccolta
di sciami naturali, formazione di nuclei e pacchi d’api che necessitano di cibo
per la formazione di nuovi favi e per l’allevamento della covata.
•
L’allevamento delle regine.
• Scorte
invernali insufficienti per permettere il superamento dell’inverno.
• Colonie
utilizzate nel servizio d’impollinazione di specie non nettarifere, ad esempio
actinidia.
•
Sostituzione completa delle scorte invernali per profilassi.
•
Stimolazione dell’allevamento della covata per far aumentare più velocemente la
popolazione d’api adulte.
• Trasporto
di pacchi d’api.
• Per
aiutare la ripresa di colonie che hanno perso tutte le bottinatrici a causa di
un avvelenamento.
Criteri
generali e indicazioni di “buona tecnica”
Quando si
decide di intervenire con una nutrizione ci sono degli indirizzi d’orientamento
da prendere in considerazione:
✓ Sebbene la
nutrizione delle api sia una pratica importantissima nella gestione
dell’azienda apistica deve, quando possibile, essere evitata. Il motivo? La
nutrizione è costosa in termini di materia prima, ma soprattutto in termini di
manodopera necessaria.
✓ Se l’apicoltore è
inesperto può causare un saccheggio tra
gli alveari. Sarà, sempre, opportuno prendere tutte le precauzioni del caso per
evitare questo pericoloso e fastidioso fenomeno. Dobbiamo sempre tenere
presente che la nutrizione cambia il comportamento delle api guardiane delle colonie che permettono
a volte scambi tra le api di colonie diverse.
✓ Se si fornisce
alle api poco sciroppo per volta durante il giorno in periodo di carestia, le
api lo assorbono velocemente e poi continueranno la ricerca nelle vicinanze dell’alveare. Questo può
innescare un saccheggio ai danni dei nuclei. Un nutritore che rilascia
lentamente lo sciroppo nell’arco di molte ore può risolvere questo problema.
✓Non si deve mai scordare che l’odore
di sciroppo tiepido può attirare le api.
✓Le api devono essere in grado di
nutrirsi senza rompere il glomere, di conseguenza, i nutritori devono essere
tali da permettere alle api di giungere agevolmente al nutrimento anche con
temperature fredde.
✓Dal punto di vista economico (in
termini di manodopera) è meglio somministrare tutta la nutrizione necessaria in
una sola volta.
✓Molte volte le colonie che hanno
bisogno di nutrizione sono talmente indebolite, che se nutrite singolarmente
rischiano di essere saccheggiate. Sarà opportuno somministrare lo sciroppo di
sera per evitare guai. Molto spesso sarebbe preferibile non nutrire colonie
indebolite se non dopo averle riunite.
✓La nutrizione somministrata per integrare
le scorte invernali deve essere effettuata prima possibile per permettere alle
api di asciugare ed opercolare lo sciroppo.
✓La nutrizione, se esasperata, pu portare alla sciamatura quando lo spazio a
disposizione per la covata viene a mancare.
✓Colonie molto forti possono essere
usate per produrre favi di sciroppo opercolati da utilizzare in piccoli nuclei.